venerdì 26 dicembre 2008
Ho sempre avuto la mania di scrivere, fin da giovane. In certi periodi rallento e penso di più, in altri produco una quantità esagerata di pagine. Non tutte mi soddisfano, però, e talvolta faccio una spietata selezione. Sul Blog ho postato vari miei scritti di fantasia (oltre alle relazioni ed alle considerazioni sul mondo sotterraneo) e, guardando a questi ultimi due anni, ho deciso di fare un po’ di ordine, sistemando e raccogliendo (in modo virtuale) le varie pagine che ho prodotto.
E’ così emerso che ho pubblicato ben 24 raccontini, che seguono anche una certa logica.
Ho scoperto, ad esempio, che per quanto riguarda le presenze fantastiche in grotta ho prodotto una curiosa trilogia, parlando di incontri con dee protettrici della terra (Gea), con mostri cattivi (L'essere) e con creature angeliche (Lui).
Poi, ho aperto un filone di scritti che hanno visto come protagonista uno speleologo di pura fantasia (???) che ho chiamato Marco, esperto di animaletti e bacherozzi vari, al quale - all’inseguimento di strani animali (Topo e Toporagno) - ho fatto fare spesso una brutta fine, risollevando la sua triste situazione solamente in un ultimo caso (Una grotta da sogno).
C’è stato anche un protagonista di nome Piero, scavatore ed indefesso disostruttore (La voragine) ed un altro di nome Rocco, bloccato dall’innalzarsi del livello dell’acqua (Piena). Entrambi mi ricordano qualcuno che conosco.
Alla fine, una parte dei racconti si è rivolta pure al mondo femminile: un testo dai risvolti sexy che vede come personaggio principale Sara, che originariamente doveva chiamarsi Valeria (Passione sotterranea), e poi un’avventura che - pur vedendomi protagonista - ho dedicato all’amica Giara (Festa in miniera).
Quello che è sempre prevalso (dipende probabilmente dal mio carattere…) è il filone “del mistero”, con ambientazioni tetre e di paura, come nel caso dei racconti dedicati al “battaglione fantasma” del Canin (Valeria camminava veloce) o ad altre situazioni inusuali e paranormali (La lunga discesa e Un'ombra nel buio 2).
Ci sono stati, in ogni caso, anche dei racconti quasi autobiografici che, pur con risvolti di fantasia, hanno trattato di vicende veramente vissute nella mia carriera di speleologo (Solo) e delle strane sensazioni che ho provato nei sotterranei dei Gesuiti (Un'ombra nel buio 1 e La cornice di pietra), infilato in una disagevole fessura (La strettoia), o affacciato un profondo pozzo (Vertigine). Ma vi sono stati anche temi più generici, come una mia personale visione di ciò che dovrebbe essere una grotta (La grotta ideale) o le sensazioni provate su un costone carsico affacciato sul mare (Vento).
Per finire, ho parlato semplicemente dell’acqua che scorre nelle sue varie forme (Acqua), di alcune situazioni che possono essere percepite in modi diversi a seconda di chi è il soggetto interessato (Eroe) ed ho inserito - con mossa subdola - anche un raccontino di pura fantascienza che non centra nulla con le grotte, ma che mi pareva abbastanza interessante(La strada è umida).
Come ultima annotazione, voglio evidenziare il breve testo che prediligo e che - a suo modo - mi ha sempre commosso: non è certamente autobiografico, ma traspare fra le righe lo spirito di un vecchio speleologo che non si arrende completamente agli acciacchi degli anni che avanzano (L'orlo del pozzo).
Questa è la mia scarna produzione, o meglio la parte dei miei scritti di carattere più o meno speleologico che ho deciso di inserire nelle pagine del Blog. Siccome non ho mai ricevuto proteste vere e proprie, ma solo leggeri apprezzamenti, penso che continuerò a postare altri racconti, a meno che qualcuno non mi inviti esplicitamente a desistere.
Tutto dipende, quindi , da voi lettori…
E’ così emerso che ho pubblicato ben 24 raccontini, che seguono anche una certa logica.
Ho scoperto, ad esempio, che per quanto riguarda le presenze fantastiche in grotta ho prodotto una curiosa trilogia, parlando di incontri con dee protettrici della terra (Gea), con mostri cattivi (L'essere) e con creature angeliche (Lui).
Poi, ho aperto un filone di scritti che hanno visto come protagonista uno speleologo di pura fantasia (???) che ho chiamato Marco, esperto di animaletti e bacherozzi vari, al quale - all’inseguimento di strani animali (Topo e Toporagno) - ho fatto fare spesso una brutta fine, risollevando la sua triste situazione solamente in un ultimo caso (Una grotta da sogno).
C’è stato anche un protagonista di nome Piero, scavatore ed indefesso disostruttore (La voragine) ed un altro di nome Rocco, bloccato dall’innalzarsi del livello dell’acqua (Piena). Entrambi mi ricordano qualcuno che conosco.
Alla fine, una parte dei racconti si è rivolta pure al mondo femminile: un testo dai risvolti sexy che vede come personaggio principale Sara, che originariamente doveva chiamarsi Valeria (Passione sotterranea), e poi un’avventura che - pur vedendomi protagonista - ho dedicato all’amica Giara (Festa in miniera).
Quello che è sempre prevalso (dipende probabilmente dal mio carattere…) è il filone “del mistero”, con ambientazioni tetre e di paura, come nel caso dei racconti dedicati al “battaglione fantasma” del Canin (Valeria camminava veloce) o ad altre situazioni inusuali e paranormali (La lunga discesa e Un'ombra nel buio 2).
Ci sono stati, in ogni caso, anche dei racconti quasi autobiografici che, pur con risvolti di fantasia, hanno trattato di vicende veramente vissute nella mia carriera di speleologo (Solo) e delle strane sensazioni che ho provato nei sotterranei dei Gesuiti (Un'ombra nel buio 1 e La cornice di pietra), infilato in una disagevole fessura (La strettoia), o affacciato un profondo pozzo (Vertigine). Ma vi sono stati anche temi più generici, come una mia personale visione di ciò che dovrebbe essere una grotta (La grotta ideale) o le sensazioni provate su un costone carsico affacciato sul mare (Vento).
Per finire, ho parlato semplicemente dell’acqua che scorre nelle sue varie forme (Acqua), di alcune situazioni che possono essere percepite in modi diversi a seconda di chi è il soggetto interessato (Eroe) ed ho inserito - con mossa subdola - anche un raccontino di pura fantascienza che non centra nulla con le grotte, ma che mi pareva abbastanza interessante(La strada è umida).
Come ultima annotazione, voglio evidenziare il breve testo che prediligo e che - a suo modo - mi ha sempre commosso: non è certamente autobiografico, ma traspare fra le righe lo spirito di un vecchio speleologo che non si arrende completamente agli acciacchi degli anni che avanzano (L'orlo del pozzo).
Questa è la mia scarna produzione, o meglio la parte dei miei scritti di carattere più o meno speleologico che ho deciso di inserire nelle pagine del Blog. Siccome non ho mai ricevuto proteste vere e proprie, ma solo leggeri apprezzamenti, penso che continuerò a postare altri racconti, a meno che qualcuno non mi inviti esplicitamente a desistere.
Tutto dipende, quindi , da voi lettori…
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