lunedì 2 marzo 2009
Ieri ho avuto il piacere di ricevere un messaggio da parte di un amico riguardante il mio blog. Il messaggio diceva esattamente “Trovare il tempo, la passione e la capacità di cristallizare il passato per gli amici e per i nostri figli è altrettanto bello che vivere quelle esperienze in prima persona. Nel caso tuo, caro Paolo, sei riuscito a farle entrambe. Congratulazioni ed una punta di sana invidia dall'amico Fabio”.
Devo dire che si tratta di un commento che mi ha particolarmente gratificato, perché - in qualche modo - riflette le mie intenzioni e le mie speranze.
Ci sono innumerevoli blog nella rete e la maggior parte di questi, come ho già avuto occasione di dire, è completamente inutile. Io ho iniziato a scrivere non perché era “moderno” avere uno spazio personale in rete, ma perché pensavo - e speravo - che poteva essere una buona occasione per non disperdere la memoria. Detta così, con questi paroloni, sembra quasi una cosa solenne e di vitale importanza. In verità il ragionamento è molto semplice: penso che quello che viviamo oggi sia la diretta conseguenza di quello che è stato ieri; penso che quello che è stato fatto dai nostri predecessori influisca, comunque ed in ogni caso, su quello che oggi stiamo facendo; penso che non c’è un reale futuro se non si parte da un’analisi attenta ed onesta del passato.
Questo succede nei grandi sistemi, ma anche nei piccoli mondi che coinvolgono ridotte comunità di persone. Penso, allora, che sia giusto che i giovani sappiano cosa è stato fatto da quelli più “anziani”, perché è proprio da li che si deve partire. Se guardiamo al mondo speleologico ed esplorativo in generale, oltre ad una parte di svago e di puro divertimento, c’è anche una sostanziale componente legata alla ricerca, alla conoscenza ed alla curiosità, aspetti che non possiamo (e dobbiamo) sottovalutare. Il racconto degli avvenimenti passati può quindi assumere nuovi significati. Ecco che le memorie di un “vecchio” possono fornire nuove idee e stimoli ai più giovani. Chi poi è stato protagonista, diretto o indiretto, delle vicende descritte, potrà ritornare a quei tempi e rivivere le varie esperienze vissute allora.
Per questo motivo, ovviamente scherzando, mi autodefinisco “cultore del passato” o “raccoglitore di memorie”. E’ un modo ironico per affermare come la conoscenza di ciò che è stato può aiutare quello che si sta avviando oggi, come gli sbagli o i successi di chi ci ha preceduto (anche solo di qualche decina d’anni) possono essere il punto di partenza per continuare lungo lo stesso percorso.
E poi diciamolo, a me piace scribacchiare e se qualcuno anche legge ed apprezza, è ancora meglio. Un saluto a tutti ed in particolare all’amico Fabio.

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posted by Paolo at 22:12 | 0 comments