giovedì 27 novembre 2008
In realtà ho saltato un numero, cioè non sono riuscito a partecipare all’uscita del corso che si è svolta una domenica fa nella grotta delle Torri di Slivia (n. 39 VG) e quindi forse si dovrebbe parlare di “Corso 4”, ma lasciamo da parte questi dettagli cronologici. E’ di nuovo domenica, sveglia non proprio mattutina perché raggiungo il gruppo un po’ più tardi, ma verso le ore 11 riesco ad entrare anch’io in grotta. Si tratta della Ternovizza (n. 242 VG), cavità molto conosciuta e frequentata durante quasi tutti i corsi di speleologia. La discesa si è svolta senza problemi e la visita della parte terminale - dopo il pozzo - ha interessato gli allievi. Le uniche considerazioni negative espresse da tutti i partecipanti hanno riguardato le condizioni in cui si trova la grotta: il facile accesso ha portato ad un notevole degrado interno, con scritte alle pareti, concrezioni danneggiate e “scarburate” da tutte le parti. E’ un vero peccato, perché la cavità presenta scorci notevoli, con colonne, colate e vaschette che originariamente dovevano essere di grande bellezza. Ho fatto molte foto e le possibilità offerte oggi dalla grafica informatica hanno permesso di cancellare scritte e deturpazioni varie, ma ciò che appare come risultato finale è purtroppo ben diverso dalla realtà.
Per il resto, abbiamo dovuto dotarci di un po’ di pazienza in attesa che gli allievi risalgano il pozzo ed abbiamo patito tanto, ma veramente tanto freddo dovuto ad una corrente d’aria decisamente gelida ed insistente.

La foto che vi presento, come anticipato, è stata opportunamente corretta per cancellare scritte e danneggiamenti varie (Foto Guglia).

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posted by Paolo at 22:06 | 0 comments
mercoledì 19 novembre 2008
Dopo l’esperienza alla Grotta dei Cacciatori (n. 97 VG) per apprendere le nozioni base, la seconda uscita pratica del corso di speleologia GTS-SAS (oppure per par condicio SAS-GTS) si è svolta alla grotta Ercole (n. 6 VG). Si tratta di una cavità “classica” cioè conosciuta da tempo e molto frequentata. La facile percorribilità e la comodità di accesso hanno fatto si che alcune parti di questa grotta siano abbastanza deteriorate, con la presenza – ad esempio – di molte scritte alle pareti e stalattiti spezzate. Questo è stato notato dalle allieve del corso, che hanno evidenziato come la cavità che inizialmente doveva essere molto bella oggi si presenti, in realtà, abbastanza male. Ma si tratta – alla fine – di una palestra per apprendere la progressione verticale e solo per questo viene normalmente frequentata. Fissate le corde, è iniziata la lenta discesa, dove gli istruttori hanno espresso la loro massima pazienza nel cercare di far superare alle allieve il comprensibile primo momento nel quale ti affacci sul nero del pozzo. Pozzo che in realtà è formato da una serie di gradoni, per cui si scende per lo più seguendo la parete. Giunti sul fondo, qualche attimo di riposo per fare merenda e raccontarsi le impressioni, e poi via con la risalita, anch’essa lenta, ma speriamo soddisfacente sotto l’aspetto didattico. Io ho seguito tutto dal mio punto di vista privilegiato di osservatore e devo dire che me la sono passata alla grande, scendendo senza fatica lungo le corde ben posizionate, facendo belle foto e lasciando ad altri il compito di insegnare e disarmare. Poi tutti in osmiza. Anche questa uscita è andata per il meglio e confermo con gioia che è continuato ad aleggiare, anche in questa occasione, uno spirito positivo che non sentivo da tempo. Tutti pronti per la prossima esercitazione in grotta.

L'immagine ritrae gli istruttori e gli allievi sul fondo della grotta (Foto Guglia)

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posted by Paolo at 21:12 | 0 comments
martedì 11 novembre 2008
La SAS ha deciso di ritornare ai corsi di speleologia. Dopo averne organizzati ben 21 (l’ultimo nel 1994), è passato un lungo periodo di attesa ma, nel novembre 2008, si è nuovamente iniziato a parlare di lezioni, insegnanti, uscite e didattica. In realtà si tratta di un mezzo corso perché burocraticamente l’Adriatica non può (al momento) operare in autonomia. E’ stato così necessario unirsi agli amici del Gruppo Triestino Speleologi, che a sua volta aveva problemi di istruttori e partecipanti. Assieme si è partiti con l’organizzazione ed il giorno 6 novembre è stata tenuta la prima lezione teorica presso la sede comune di via Rossetti. Al di la della parte svolta in aula, voglio parlare di quella che è stata, invece, la parte prettamente pratica. Sabato pomeriggio si è svolta la prima uscita in grotta per l’apprendimento delle tecniche di progressione. Io ho partecipato da semplice osservatore (non sono al momento in possesso di alcuna qualifica secondo i regolamenti della SSI), ma ho controllato da lontano tutto quello che veniva fatto. Devo dire che mi è sembrato più che soddisfacente (in qualche caso anche più che buono) il livello degli istruttori e bene si sono comportati anche gli allievi. Anzi, in questo caso possiamo parlare di allieve, essendo la totalità degli iscritti al corso di sesso femminile. Mi è piaciuto molto lo spirito complessivo del gruppo insegnanti/allievi/accompagnatori, ed in generale ho potuto respirare nuovamente l’atmosfera “corsaiola” che aleggiava alla SAS agli inizi degli anni ’90, quando ciclicamente si decideva di partire con la stancante ma entusiasmante avventura del corso di speleologia.
Il bilancio finale è (ovviamente per il momento) più che positivo e speriamo che continui così nel proseguo delle uscite.

L’immagine ritrae alcuni istruttori che stanno accompagnando le allieve nella grotta denominata “dei Cacciatori” - n. 97 VG (Foto Guglia).

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posted by Paolo at 18:38 | 0 comments
giovedì 6 novembre 2008
Come cerco di fare ogni anno, ho partecipato all’incontro annuale della speleologia italiana. Questa volta l’iniziativa è stata organizzata nuovamente in Val Imagna e, più precisamente, a Sant’Omobono Terme. E’ già la seconda volta che viene scelta questa sede per il raduno e, considerando la precedente esperienza in tenda e le pessime previsioni del tempo, molti amici del mio gruppo hanno deciso di non partecipare. Mi sono quindi trovato da solo (per la verità c’erano pure Roberto + consorte ed il piccolo Michele) e allora mi sono dedicato di più alle attività legate alla Società Speleologica Italiana. Ho dato una mano allo stand SSI ed ho partecipato anche a varie riunioni. Devo dire che sono rimasto abbastanza soddisfatto dalla riuscita di questi incontri, specialmente di quello della Commissione Cavità Artificiali, dove ho potuto accertare un rinato entusiasmo ed una più coinvolgente partecipazione dei vari membri. Molto interessante è stata anche l’assemblea ordinaria della SSI, durante la quale ho relazionato a nome della Commissione CA. Nonostante una presenza di speleo non altissima, questa Imagna 2008 ha forse rivelato una partecipazione più attenta alle singole iniziative, almeno per quanto riguarda i temi che più mi interessano.
Per il resto, a parte il maltempo e l’insistente pioggia, ho visitato appena lo stand materiali e (udite, udite) non sono nemmeno entrato nello Speleobar. Alla sera, stanco della giornata, ho sempre preferito cenare in tranquillità con pochi amici che immergermi nel caos frastornante ed impegnativo (sotto tutti i punti di vista) del mitico tendono dalle tante tentazioni alcoliche.
Il prossimo anno si dovrebbe andare addirittura in Sardegna, chissà se si riuscirà ad organizzare qualcosa?

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posted by Paolo at 21:48 | 0 comments