mercoledì 18 giugno 2008
Quello che segue è un piccolo racconto riguardante un avvenimento particolare, visto in prima persona dal protagonista. Uno speleo rischia la propria vita per salvare quella di un altro, ma il suo commento è alquanto discorde da quello che normalmente ci si potrebbe aspettare. Lo stesso accadimento, infatti, può essere visto, da persone diverse, in modo diverso. Nel caso che segue, l’approccio è sicuramente un po’ cinico e provocatorio.

Eroe (racconto)

Eroe! Sei un vero eroe!
Queste sono le parole che mi vengono ripetute ora che, a conclusione di tutto quello che è successo, è giunto finalmente il tempo dei commenti e delle pacche sulle spalle.
Eroe… proprio io… che sono una persona tranquilla, attenta, quasi pavida in certe situazioni…
Non ho fatto nulla di eccezionale. Il cunicolo ha cominciato a dare dei segni di cedimento, tutti se la sono data a gambe, ma io ho visto che qualcuno era rimasto bloccato nel tratto più stretto del passaggio e sono ritornato indietro.
Ed ho fatto la cosa più insensata che potevo fare, mi sono ricacciato nel pericolo.
Certo, tutto è andato per il meglio, sono riuscito a spostare il compagno (che tra l’altro conoscevo appena), siamo stati solo parzialmente travolti dalla frana e, dopo ore di scavo, i soccorritori sono riusciti a tirarci fuori quasi incolumi, ma in realtà ho seguito il comportamento più illogico e sconsiderato che potevo scegliere. E’ stato un modo di agire che ha fatto violenza all’atavico sentimento di sopravvivenza e di autoconservazione presente nell’uomo.
Ho anche la sensazione di aver tradito la responsabilità che devo alla mia famiglia. Cosa si sarebbe potuto dire ad un ragazzina se suo padre fosse morto nel patetico tentativo di salvare un'altra persona, comunque destinata anch’essa alla stessa fine?
Stupido il primo che si è ficcato nei guai, doppiamente stupido il secondo che ha scelto volontariamente un eguale destino.
Ovviamente, sono contento che l’altro si sia salvato e che io abbia contribuito a tutto ciò, ma che senso avrebbe avuto perire nel futile tentativo di trarre in salvo una persona già condannata? Io non potevo sapere come sarebbe finita, ma il calcolo delle probabilità certo non pendeva dalla parte del mio gesto estremo.
Non è da me. Non mi appartengono comportamenti di questo genere.
Ora mi chiederanno cosa ho provato ed io non potrò rispondere che mi sento veramente sciocco, che a mente fredda non ripeterei per nessuna ragiona tale azione, che criticherò sempre chi si comporterà in questo modo irrazionale.
Dovrò stare zitto e sorridere, ed accettare i complimenti per l’unica cosa veramente e completamente idiota fatta in vita mia…

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posted by Paolo at 21:26 |


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