giovedì 16 ottobre 2008
Siamo ritornati nuovamente nelle miniere del rio Fous, nell’alta val d’Aupa.
Il motivo di questo ritorno è legato all’estrema bellezza dei luoghi e da due obiettivi che non eravamo riusciti a raggiungere la volta precedente: scendere nella galleria “Costanza” e superare il ponte sulla forra per completare la visita delle gallerie alte.
Partiti carichi come muli (Piero portava uno zaino che, quando ho tentato di sollevare, mi è sembrato semplicemente “mostruoso”) abbiamo seguito il torrente e raggiunto la galleria bassa, che abbiamo visitato fino al livello inferiore, scendendo i due pozzi verticali e percorrendo il cunicolo ricco d’acqua. Particolarmente interessanti due punti, uno dove si vedono ancora le travature in legno che puntellano la volta ed il tratto che ancora conserva le rotaie, in legno e ferro, dove scorrevano i vagoncini per il trasporto del minerale.
Siamo poi proseguiti verso la miniera alta dove abbiamo allestito un bel campo base. All’ingresso di una galleria (vano abbastanza ampio con vari sbocchi all’esterno), abbiamo piantato la tenda e sistemate le pietre per il fuoco. Ricorderò per lungo tempo le allegre cantate che abbiamo fatto davanti al falò e la vista che ho avuto davanti agli occhi quando, sbirciando dal sacco a pelo, ho potuto vedere la sagoma delle montagne che contrastava con il cielo particolarmente luminoso a causa di una luna piena, oppure - al mattino - il sole che iniziava a farsi vedere illuminando le rocce bianche ed i boschi rosseggianti del fogliame autunnale.
Il secondo giorno è stato dedicato alla visita del complesso della miniera alta. Abbiamo superato il ponte sospeso sulla forra e percorso tutte le gallerie che si aprono sulla parete opposta della stretta valle. Posso descrivere solamente con la parola “spettacolari” alcuni scorci lungo il torrente che scorre una cinquantina di metri più in basso nella stretta forra o la vista della cascata che si getta nel vuoto subito più a monte. Abbiamo anche risalito alcuni camini (o forse discenderie) che portano al pianoro soprastante e controllato alcuni scavi secondari, che però hanno presentato uno scarso sviluppo.
Nel primo pomeriggio, abbiamo smontato il campo, ricaricato gli zaini (comunque sempre pesanti) e siamo ritornati a valle. Si è trattato di una bellissima gita in un complesso minerario già ben conosciuto e studiato, ma che possiede un indiscusso richiamo per la bellezza dei luoghi e perché rappresentano uno degli esempi più belli ed accessibili di gallerie estrattive presenti nella nostra regione.

L’
immagine riporta ad un momento della visita alle gallerie (Foto Guglia).

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posted by Paolo at 18:21 |


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