domenica 5 agosto 2007

Concluderò questa specie di trilogia parlando, dopo aver trattato dei vecchi amici e degli amici di sempre, di quelli di nuova acquisizione (si tratta di un argomento che interesserà poco il grande pubblico, ma che forse incuriosirà i diretti interessati). Dopo un periodo di limitata frequentazione della sede, sono recentemente ritornato ad una più assidua presenza nella vita sociale della SAS. Ho avuto così occasione di conoscere meglio i nuovi soci che, in precedenza, avevo frequentato solo marginalmente.
Ho scoperto che, nonostante un certo numero di anni ci divida, se si parla di speleologia lo spirito è esattamente lo stesso. Certo, nel mio caso il tutto è filtrato da trent’anni di esperienze e di batoste (dalle quali si impara sempre qualcosa), mentre nel loro caso emergono le stesse idee e l’identico spirito indomito che mi animava quando, ancora giovanotto, ho iniziato l’attività in grotta. Penso, comunque, che certe cose bisogna provarle di persona, certi sbagli bisogna scontarli sulla propria pelle e solo dopo ti sembra tutto chiaro. Se invece te lo dice un altro, non si ha lo stesso risultato: l’esperienza bisogna guadagnarsela direttamente e senza intermediari.
Ho avuto così l’occasione di apprezzare Marco e Piero, la cui costanza negli scavi mi ha veramente colpito: una rigida programmazione dei lavori, accompagnata da una tecnica lenta ma inesorabile. Marco è un personaggio che considero geniale, e come tutti i geni alterna momenti di illuminata saggezza (tanti) ad altri di disorientante comportamento (per fortuna pochi). Piero è invece indice di affidabilità: gran lavoratore, brontola spesso su tutto, ma è sempre presente quando è il momento. Auguro a loro di raggiungere, prima possibile, il grande risultato che si stanno costruendo, uscita dopo uscita, oramai da vari anni.
Poi ci sono tutti gli altri, ognuno specializzato in qualche settore specifico della speleologia. C’è chi si diletta in risalite, chi cerca nuovi buchi e chi preferisce rivedere quelli vecchi. Nel complesso un bel gruppo di speleo, come ad esempio Roberto, Tiger,Rocco, Sid, Martin ed altri.
Un posto particolare viene coperto da Marco G. (Gubi), nel quale mi rivedo da giovane: capacità tecnica, ma anche serietà, attenzione e una grande sensibilità. Originale, poi, la figura di Cristian, talvolta leggermente inaffidabile, ma sempre pieno di entusiasmo, dinamico e frizzante (come gli spritz-aperol che mi ha fatto conoscere). Infine la componente femminile: Alessandra, Francesca e Valeria, pazienti nei confronti dei maschietti, ma sempre pronte a condividerne i progetti. Per quanto riguarda la Fantastica Valeria, avrei voluto conoscerla 25 anni fa … (ovviamente, lei con la stessa età di oggi, perché nel 1982 non era ancora nata).
In conclusione, un giovane gruppetto di soci che sicuramente, secondo la mia diretta esperienza, non ha nulla da invidiare alle varie compagini che si sono succedute nel tempo e che ho conosciuto nella mia pluriennale frequentazione della SAS.
Un gruppo che, se opportunamente motivato, potrà fare grandi cose nell’ambito della speleologia regionale.

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posted by Paolo at 10:41 |


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