lunedì 30 luglio 2007
Il piacere di andare in montagna non comprendeva per me solamente le vie di roccia, ma anche le ascensioni alle grandi montagne delle nostre Alpi. Ho percorso vari itinerari e posso citare, fra le tante, le salite al monte Rosa, all’Ortles, alla Presanella ed al Cevedale. Pur essendo quasi priva di difficoltà, è forse quest’ultima quella che mi è sembrata la più spettacolare. Si tratta di una semplice camminata su una vedretta di ghiaccio che, partendo da rifugio Casati in Valfurva, permette di raggiungere le due cime del monte. A parte un breve tratto più ripido, è un percorso facile dove, forse, non serve nemmeno legarsi in cordata (almeno noi non l’abbiamo fatto). Mi è però rimasto perfettamente impresso nella mente il panorama che si può osservare dalla cima Sud-Ovest (3.769 m). Subito davanti si possono vedere le vette del Gran Zebrù e dell’Ortles, mentre dalla parte opposta lo sguardo può seguire la stretta cresta che porta alla cima Nord-Est (3.757 m). In lontananza, si possono distinguere l'Adamello, la Presanella, il Brenta, il Bernina ed il Monte Rosa.
Non mi dilungo più di tanto sugli aspetti tecnici di questa risalita, in quanto si tratta solamente di un’escursione in ambiente di alta montagna (dove necessitano comunque i ramponi e la piccozza), ma sottolineo la bellezza dell’ambiente e la particolarità del panorama. Non è detto che le ascensione più difficili siano sempre quelle che riservano le soddisfazioni maggiori e la salita del monte Cevedale rientra pienamente in questo caso.
Nell’immagine si può vedere la stretta e panoramica cresta che collega la cima Sud-Ovest del monte Cevedale a quella Nord-Est (Foto Guglia).
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