domenica 1 luglio 2007

Penso che tutti i giovani siano idealisti e sognatori. Almeno io lo ero. Ma eravamo anche abbastanza profondi e sensibili, e tutto quello che facevamo, compreso l’andare il grotta, veniva analizzato e messo in discussione, cercando di capire il significato profondo delle cose (attenzione, il ’68 non era poi passato da molto …). Si parlava, ci si confrontava e si provava a dare un senso ad ogni comportamento, anche a quelli che forse non rientravano in alcun meccanismo uniformabile, ma rappresentavano i più elevati esempi di libertà e spontaneità individuale. Io, poi, scrivevo molto e, fra le altre cose, ho composto anche delle poesie. Sono delle poesie strane, che per anni ho tenuto nel cassetto, vergognandomi quasi di averle scritte. Oggi, a distanza di tanto tempo, penso che non ci sia niente di male nel proporle, considerandole per quello che realmente sono: tecnicamente carenti, di spirito alquanto pessimistico e specchio di un periodo complesso e travagliato della mia vita. Ma eravamo giovani, sempre alla ricerca di novità e di conferme, di stimoli e di certezze. Propongo di seguito, quindi, per chi avesse la voglia e la curiosità di leggerla, una mia poesia scritta nel 1981.


La discesa.

Il ritrovarsi fra specchi martoriati di bianco calcare,
tra superfici di acqua lucente
ed il nero profondo dell’incognita,
sopra vaghe sensazioni di purezza
e cristalline verità vecchie di mille e mille anni ...
Il vuoto, il gioco aereo,
l’incontro mutevole tra il profondo più buio
ed orizzonti tagliati in secche forme.
Non c’è più paura, ti abbandoni
e l’equilibrio ti segue e ti trascina lungo un filo
dal quale è impossibile cadere.
Non importa se una luce violenta ti ferisce gli occhi
e se il nulla ti strappa a brandelli l’identità.
Cento volte hai osato,
cento volte hai vinto,
cento volte hai gettato te stesso nel fango.
Ma sei ancora qui
pronto a sfidare la realtà di ogni giorno,
questa volta piegata e costretta tra pareti molto vicine.
Sei ancora qui per provare,
finché, alla fine, il gioco ti travolgerà
sputandoti in faccia le sue regole crudeli.
Forse, gli altri già non ti aspettano più.

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posted by Paolo at 16:39 |


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