venerdì 29 dicembre 2006
La Società Adriatica di Speleologia ha sempre avuto un particolare rapporto con l'abisso di Trebiciano (n. 17 VG). Questo legame nasce dal fatto che la grotta, da varie decine di anni, è stata presa in affitto dal Rammento come, fra le risate ed i cori, non mancasse mai una bottiglia di buon vino a scacciare dalle ossa il freddo e l'umidità.
In contrapposizione a questi momenti spensierati, gruppo e da allora gestita autonomamente, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici (allestimenti interni) che scientifici (studi ed esplorazioni).
Anch'io ho vissuto molte ore della mia attività speleologica all'interno di questi pozzi ed ho vari ricordi che mi riportano specificatamente a questa cavità.

E' da un po' di tempo che non scendo più nell'abisso di Trebiciano ed ho quindi un pizzico di nostalgia, sia per i bei momenti passati al suo interno, sia per lo spettacolo eccezionale del Timavo che scorre nell'ampia caverna terminale. Devo rimediare al più presto, magari facendo qualche bella foto da pubblicare sul blog.
L'immagine allegata (penso sia una foto Halupca) mi ritrae alla base dei pozzi, alla sommità della collina di sabbia presente nella caverna Lindner.
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