domenica 28 dicembre 2008
Penso che tutti, camminando per il nostro Carso, si siano imbattuti - prima o poi - in qualche particolare costruzione di pietra, dall’aspetto strano e quasi misterioso. Se si cerca un po’ nei libri, però, è facile verificare come dette costruzioni, chiamate tecnicamente “casite”, non siano altro che semplici ripari per i contadini che dovevano lavorare nei campi lontano da casa. Contrariamente a quello che si può pensare, non sono opere molto antiche (avranno al massimo qualche secolo) e sono state realizzate utilizzando le tante pietre che venivano levate dalle campagne e di norma accumulate in grandi mucchi o nei muretti.
Vi sono varie tipologie, tutte codificate, di queste costruzioni che considerano se la casita è isolata o attaccato ad un muro, oppure se la pianta è circolare o quadrata, analizzando tutte le altre varie caratteristiche costruttive come il tipo di copertura, la presenza di finestre, le particolarità dell’ingresso, ecc.
Queste costruzioni sono diffuse non solo sul nostro Carso, nella vicina Istria ed in Dalmazia, ma anche in Puglia, Francia, Spagna ed in Grecia (direi quasi in tutti i paesi del Mediterraneo).
Ovviamente, essendo costruzioni legate all’agricoltura ed alla pastorizia, oggi sono in grande maggioranza abbandonate e rischiano letteralmente di scomparire. Io, durante le mie camminate in Carso in cerca di grotte, ho spesso incontrato queste strane costruzioni e, se possibile, ogni volta ho fatto il posizionamento con il GPS ed almeno una fotografia di documentazione. Ritornando negli stessi luoghi, ho scoperto che a distanza di qualche anno alcune casite erano letteralmente scomparse, perché crollate e quasi mimetizzate con le pietraie circostanti.
E’ un peccato che questi piccoli ripari continuino a scomparire inesorabilmente, nella completa noncuranza di tutti. Certo, non sono opere architettonicamente evolute, ma rappresentano comunque gli ultimi concreti esempi di quella cultura del “costruire con la pietra” di origine contadina, che oggi si è completamente persa sostituita dal cemento e dalle strutture prefabbricate.
Nei miei girovagare in Carso continuerò a documentare queste costruzioni e, quando possibile, raccoglierò informazioni per localizzarne delle nuove. Non è che un ridottissimo contributo, ma possiedo alcune fotografie di casite che forse rappresentano l’ultima testimonianza visiva di alcune costruzioni che oggi non esistono più. Sarà tutto legato al mio carattere, ma ogni volta che una testimonianza del passato si distrugge e scompare, per me è una cosa molto grave che mi ferisce.

Nella foto si possono vedere alcune delle tante casite rinvenibili sul Carso triestino (Foto Guglia).

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posted by Paolo at 17:26 |


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