giovedì 10 gennaio 2008
La mia attività in montagna si è quasi sempre svolta all’interno del territorio italiano. Solo raramente mi sono spinto al di fuori dei confini, debordando di qualche chilometro in territorio francese, svizzero, austriaco o sloveno, quando la morfologia delle montagne che salivo si adagiava a cavallo di due paesi. Uscite all’estero, quindi, non me ne ricordo.
O meglio, mi sovviene solamente una bella escursione fatta sui monti del Pindo (in Grecia) nell’anno 1981. Lo scopo dell’uscita, in quel caso, era prettamente speleologico - la discesa del pozzo denominato Provatina - ma il vagare per l’altopiano innevato, in un freddo e terso clima primaverile, è stata un’esperienza gratificante. L’altipiano di Astraka si erge alle spalle di una serie di contrafforti verticali, denominati Papingo Towers, che scendono quasi fino alle gole del fiume Vikos. Superato il dislivello di questo tratto iniziale un po’ ripido ed impervio, si giunge sul pianoro soprastante che, con lievi ondulazioni, si estende a vista d’occhio. Non pensate alle proporzioni del paesaggio che possiamo trovare qui da noi, tutto è ampio ed esteso, e lo sguardo si può espandere per chilometri in ogni direzione. Girovagando per questo altipiano (nel nostro caso stavamo cercando l’ingresso della grotta) abbiamo spesso raggiunto il margine delle pareti strapiombanti, con scorci di panorama verso la valle sottostante davvero superbi. Siamo giunti anche a quella che viene considerata la cima più alta - altimetricamente sarà vero, ma si tratta di un semplice cucuzzolo tondeggiante - denominata Gamila Peak (2.497 m) .
Grande vista tutt’intorno, senza alcuna difficoltà tecnica.
Ci siamo subito fatti una foto, che vi propongo, nella quale si possono vedere - partendo da sinistra - il sottoscritto, Ferruccio Giannini e Paolo Pezzolato (Fox), ritratti sulla cima in questione. (Foto Guglia).

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posted by Paolo at 19:16 |


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