mercoledì 2 gennaio 2008
E’ recentemente giunta un’ulteriore buona notizia riguardante l’acquedotto Teresiano di Trieste. La Società Speleologica Italiana ha avviato da qualche tempo un importante progetto a livello nazionale intitolato "Carta degli antichi acquedotti ipogei", attraverso il quale si intende procedere alla raccolta organica di informazioni sugli antichi acquedotti italiani, realizzando un database contenente tutti i principali dati descrittivi, allo scopo di mettere a disposizione dei vari organismi interessati un valido strumento di consultazione riguardante le opere idrauliche antiche presenti sul territorio.
Attualmente sono stati inseriti nella lista nazionale 120 acquedotti, distribuiti in tutte le regione italiane.
Attraverso il contributo della Società Adriatica di Speleologia di Trieste, è stato possibile includere in detta lista anche due opere ipogee presenti in Friuli Venezia Giulia, entrambe localizzate nella provincia di Trieste, e più precisamente l’acquedotto romano di Bagnoli e l’acquedotto Teresiano. Quest’ultimo, identificato con il numero 25, risulta oggetto di studio da parte degli speleologi da oltre venti anni e si presenta come un’estesa rete di gallerie di captazione e di cunicoli per il trasporto dell’acqua.
In occasione dell’Incontro Internazionale di Speleologia svoltosi a Castelnuovo di Garfagnana agli inizi dello scorso novembre, la Commissione Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana ha presentato un numero speciale della rivista semestrale "Opera Ipogea" dedicato specificatamente al progetto "Carta degli antichi acquedotti ipogei" e, all’interno di detta rivista è stato pubblicato, fra i contributi dedicati alle opere idrauliche principali, anche lo studio intitolato "L'acquedotto Teresiano di Trieste".
A breve sarà avviato un ulteriore ciclo di studi - che vedrà impegnati speleologi, topografi e biologi, e che si svolgerà in collaborazione con l’associazione di volontariato Il Capofonte - riguardante le gallerie superiori di alimentazione dell’acquedotto, che si aprono a quota 97 m slm.

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posted by Paolo at 18:25 |


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