domenica 16 dicembre 2007
Il titolo non può che essere condiviso: abbasso la politica quando ci si deve confrontare su altri piani, via la politica quando si parla di speleologia.
Questo concetto non è sempre facile da applicare, ma per la sopravvivenza di un gruppo speleologico dovrebbe essere la regola. Le condizioni, però, non sono state sempre le stesse e ricordo bene quelli che erano i contesti riscontrabili agli inizi degli anni settanta. Allora - appena passato il "sessantotto" - era normale che ogni ragazzo si sentisse impegnato in qualcosa. Non c’era quel qualunquismo imperante che si può trovare ai nostri giorni. In quegli anni si discuteva, si partecipava, ci si infervorava. Probabilmente si è trattato di una grande utopia, ma nel profondo degli animi si sentiva la necessità e la possibilità di influire sul sistema.
Oggi ci si è adeguati ad un certo modo di fare politica e ci si è rassegnati. Allora, invece, si pensava che con l'impegno e la dedizione si potesse cambiare il mondo.
Questo si rifletteva, in qualche modo, anche sull’ambiente della speleologia.
Mi ricordo che, quando ci si trovava al sabato sera attorno al falò presso la casetta di Trebiciano (era ancora possibile accendere grandi fuochi nei pressi dell’edificio oggi adibito a Stazione Sperimentale Ipogea) si iniziava a bere, a scherzare ed a cantare tutti insieme. Ad una certa ora, però, si formavano due gruppi distinti: da una parte i provocatori "di sinistra", dall’altra i reazionari "di destra". La contrapposizione si scatenava in un alternarsi di canti, scanditi con regolare cadenza: prima "Bandiera rossa", a seguire "Faccetta nera", e così via. Forse qualcuno penserà che con un inizio di questo tipo, il finale non poteva che portare ad una rissa catartica e liberatrice, ma in realtà ciò non è mai successo. Dopo un po’ di sberleffi e di provocazioni, il tutto si concludeva con una solenne bevuta ed un abbraccio collettivo.
Questa è una cosa che ho sempre apprezzato. Forse sarà stata un’eccezione, ma pur essendo divisi fra "rossi" e "neri" alla fine si era veramente affiatati. Anzi, devo dire che alcuni fra i miei migliori amici erano dichiaratamente di destra, anche se io appartenevo sicuramente (ed orgogliosamente) allo schieramento di sinistra.
Oggi la politica è più subdola. Meno ideali, meno valori morali, ma più intrallazzi per l’ottenimento di posizioni di potere. Questo ha portato, di fatto, ad un allontanamento dei giovani dalla politica, con il risultato di lasciare campo indisturbato a chi approfitta bassamente di questo stato di cose.
Ritornando a quegli anni, pensando alla politica ed all’ambito speleologico, ricordo ancora oggi i canti a squarciagola abbracciato ai compagni (ovviamente per quanto mi riguarda, gli altri si abbracciavano fra camerati…) lanciando agli avversari slogan sgangherati, con la faccia arrossata dal fuoco e la testa annebbiata dal vino, ben sapendo che tali poco credibili antagonisti erano alla fine i cari amici dei quali ti saresti fidato ciecamente quando, il giorno seguente, saresti sceso un’altra volta in grotta.

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posted by Paolo at 09:09 |


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