giovedì 30 agosto 2007

Domenica, giornata soleggiata ideale per un bel giro in montagna lungo le fortificazioni della 1° guerra mondiale.

Mentre alcuni consoci hanno deciso di dedicarsi ad una salita più impegnativa (Jof Fuart), Cristian, Valeria ed il sottoscritto hanno optato per una destinazione sicuramente più facile da raggiungere, ma indiscutibilmente di notevole interesse. Penso che molti, salendo lungo la vallata che da Pontebba porta ai campi di sci di Pramollo, (lungo il corso del rio Bombaso) hanno visto sulle pareti opposte alla strada una vecchia mulattiera di guerra che, scavata nella roccia (con alcune parti oggi franate), si perde verso le alture soprastanti. Io l’avevo adocchiata da almeno trent’anni e per tutto questo tempo mi sono proposto di organizzare una sua visita accurata. L’itinerario che abbiamo scelto si è sviluppato, nella sua prima parte, proprio lungo questa vecchia traccia. Oggi il sentiero è segnalato dal CAI ed alcune parti più esposte sono state attrezzate con scalini metallici e cavi. Questo percorso permette di alzarsi e di raggiungere la sommità di quello che viene chiamato Cucuzzolo Scalzer (in verità si tratta di due cime vicine, ma nettamente distinte), dove sono state costruite varie postazioni militari nel corso della Grande Guerra. Tali postazioni, realizzate dalle truppe austro/ungariche, si presentano oggi abbastanza ben conservate, se non altro per la rara presenza di gitanti lungo questi sentieri.
Dopo aver raggiunto la zona interessata, abbiamo potuto visitare terrazzamenti, trincee, cavernette e opere sotterranee che, in molti casi, contengono ancora le strutture originali di puntellamento in legno. Il posto è veramente bello, con splendidi boschi di faggi ed abeti, e con notevoli panorami sia verso la vallata che porta a Passo Cason di Lanza, sia verso i monti che sovrastano il passo di Pramollo. Un elemento di grande interesse viene dato dalla presenza di alcune lapidi, poste agli ingressi delle caverne sotterranee a ricordo dei vari reparti militari che le hanno scavate. Raramente ho potuto vedere iscrizioni così ben conservate (curiosamente quasi tutte abbellite con disegni in puro Jugendstil - stile floreale) e la loro presenza riesce a dare una sensazione più precisa relativamente al posto che si sta visitando: non solo scavi e semplici adattamenti del terreno, ma luogo che ha visto la permanenza di soldati, cioè di uomini che hanno soggiornato per lungo tempo fra queste cime isolate, con volontà e capacità, ma anche con tanti disagi e prolungate sofferenze.
Molto particolare, infine, una caverna dallo stretto ingresso che, in una stanzetta dotata di feritoia, presenta ancora oggi varie strutture in legno facenti parte dell’allestimento interno originale, fra cui un tavolino perfettamente conservato.

Le immagini rappresentano due vedute delle opere militari sotterranee presenti nell’area del cucuzzolo Scalzer (Foto Guglia).

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posted by Paolo at 12:21 |


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