sabato 17 maggio 2008
Rileggendo i miei appunti, ho scoperto che a vent’anni avevo la mania di scrivere su ogni cosa che mi accadeva. Pensavo, elaboravo e scrivevo. Ho prodotto pagine parlando della mia attività speleologica, degli amici, delle escursioni, dei turbamenti e delle mille domande che insistentemente ed inevitabilmente mi ponevo.
Di seguito, riporto alcune righe che ho scritto nel 1975 dopo una mia gita in montagna. Curioso come anche questa circostanza sia diventata una scusa per comporre qualche verso…

Ma il sole ci guarda.
E’ per lui che non dobbiamo mollare … neanche questa volta.
Lui non fa le cose per noia, per sbaglio, per caso, ma le fa perché è giusto.
Perché è giusto essere qui in questo momento, perché lo zaino pesa, ma non potrebbe essere altrimenti.
Perché le montagne sopra di noi sono troppo belle, per non viverle con serenità.
In una logica nuova, anche quest’arrancare stanco fra le pietre sta diventando concreta sensazione di gioia e libertà.

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posted by Paolo at 16:29 |


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