giovedì 6 settembre 2007

Ci sono varie attività che permettono di vivere all’aria aperta, in piena armonia con la natura circostante. Una di queste, che ho sperimentato e sulla quale posso testimoniare direttamente, è l’escursionismo con ai piedi un paio di sci da fondo. Ovviamente si parla di un’attività invernale, da praticarsi quando il paesaggio si copre con una bianca coltre di neve. Inizialmente ho provato a fare un po’ di sci da fondo in pista, ma devo dire che - per quanto interessanti siano gli aspetti tecnici legati alle varie andature - si trattava comunque di seguire delle rotaie tracciate da altri. Dopo qualche prova, abbiamo optato, invece, per l’escursionismo con gli sci, ovvero per le attraversate in neve fresca.
In pratica, giunti in un posto dove lo spessore della neve era sufficiente, si sceglieva una direzione, senza troppe salite o discese, e si partiva all’esplorazione. Ci si muoveva, quindi, nei boschi, su dei falsipiani che però presentavano tutte una serie di piccoli ostacoli. Si scendeva nelle vallette, si superavano improvvisi pendii, schivando le radici degli alberi e costeggiando piccoli torrentelli ghiacciati. In certe giornate di sole, era veramente piacevole girare senza una meta, semplicemente adattando il percorso alla configurazione del terreno. Devo dire che, con il tempo, la tecnica e l’esperienza accumulate hanno permesso anche di precedere ben speditamente, con alcune discese in neve fresca di una certa soddisfazione. Poi, quando si superava una certa ora, si ritornava sui propri passi, inventando un nuovo percorso che ci riportava alle macchine. Abbiamo fatto escursioni di questo genere nei boschi delle Alpi Giulie e delle Alpi Carniche, ma anche nelle foreste della vicina Slovenia. Ricordo pure alcune uscite sul nostro Carso: in occasione di qualche copiosa nevicata ci si ritrovava attrezzati con ghette e sci (possibilmente un vecchio paio che si poteva rovinare senza problemi) per disegnare inediti percorsi che ci portavano a superare muretti, scendere nelle doline ed attraversare boschi e lande imbiancate dalla neve. Mi viene in mente, in particolare, un’uscita fatta dalle parti del monte Franco, con discesa a rotta di collo verso la dolina in cui si apre l’abisso di Trebiciano, oppure un’altra bella sciata dalle parti di Basovizza.
Quando penso allo sci da fondo, non mi vengono in mente, quindi, le piste battute dal gatto delle nevi, con tanto di rotaie preconfezionate, ma invece le lunghe escursioni nei boschi di media montagna. Si trattava di una specie di sci/escursionismo, non praticato con le pesanti tavole da sci/alpinismo, ma con quelle ben più leggere e comode utilizzate nello sci da fondo. Al di la di ogni definizione, penso che qualsiasi disciplina che ti porti a fare del sano movimento all’interno della natura sia comunque un’attività degna di attenzione. E devo dire che noi, in quel periodo - con gli sci di fondo ai piedi - di natura ne abbiamo assaporata tanta.

Il controluce a corredo di questo post è stato scattato in occasione di una nostra camminata nella neve con gli sci da fondo ai piedi (Foto Guglia).

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posted by Paolo at 07:36 |


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