martedì 14 novembre 2006

Pur occupandomi di cavità artificiali dal 1982, non sempre la mia attività è stata costante e continuativa nel tempo. Ci sono stati dei periodi nei quali, per problemi di lavoro o di famiglia, ho rallentato l’impegno, dedicandomi magari più alla ricerca bibliografica che a quella attiva sul campo.

Inizialmente la Sezione di Speleologia Urbana della SAS ha seguito il filo delle leggende e delle dicerie, finché quasi ogni indicazione è stata verificata. Poi si sono utilizzate le tante indicazioni bibliografiche, visitando tutte le cavità riportate nei libri e nei testi storici. In seguito abbiamo esplorato le cavità relative alla seconda guerra mondiale, collaborando con il Comune e rilevando tutte le gallerie antiaeree.

Ci siamo accorti, infine, che quasi tutto quello che avevamo in programma era stato fatto. Qualcuno ha detto che forse era il caso di cambiare attività, perché non c’erano più opere artificiali da riscoprire e documentare. Io non ero certo d’accordo con questa tesi, ma - effettivamente - ci siamo trovati in un momento di stasi. C’è stato quindi un lasso di tempo nel quale l’attività si è in decisamente rallentata. Ci siamo però ripresi quando un gruppo di nuovi soci, superati i facili entusiasmi della gioventù, hanno voluto essere seriamente coinvolti nelle ricerche. Nuove cavità, nuovi studi e la ripresa di vecchi progetti interrotti hanno portato a considerevoli risultati. Bisogna quindi prendere atto del contributo fornito da questi giovani, che hanno di fatto rinnovato le forze e le capacità del gruppo. Ringrazio quindi, oltre all’inossidabile e sempre presente Armando Halupca, i nuovi consoci che oggi collaborano con me: Gubi e Cristian gli inesauribili esploratori, Piero e Marco della squadra scavi, Rocco, Francesca e la fantastica Valeria.
(Foto Guglia)

Etichette:

 
posted by Paolo at 19:00 |


0 Comments: