domenica 12 novembre 2006

Ho sempre ritenuto che chi fa qualche cosa di interessante deve mettere a disposizione i propri dati a tutti gli altri appassionati. Io mi occupo di cavità artificiali, quindi non potevo non avere un progetto che mi portasse alla pubblicazione di un libro dedicato all'argomento.
In questa avventura mi sono fatto accompagnare da Armando ed Enrico Halupca, speleologi ed esperti divulgatori. E' nato così "I sotterranei della città di Trieste. Ricerche ed esplorazioni", edito dalla Italo Svevo in occasione del natale 1988. Si è trattato di un libro che riassume il lavoro svolto dalla Sezione di Speleologia Urbana della Società Adriatica di Speleologia dal 1982 al 1987, con ampie descrizioni delle esplorazioni ed approfondimenti sulle ricerche storiche svolte.
Considero questo libro come un momento per noi importante, con il quale si è fatto il punto sulla situazione dei sotterranei presenti nella città di Trieste, inserendo gli stessi nel contesto della "Leggenda dei sotterranei", complesso di storie e racconti legati all'esistenza di una vasta rete di passaggi sotterranei che dovrebbe svilupparsi sotto il centro storico.
Qualcuno ha detto che, con il nostro lavoro, abbiamo smantellato questa leggenda, affrontando tecnicamente il problema e contestando tutta una serie di ipotesi un po' troppo creative. Io penso che questo non sia completamente vero. Abbiamo certo messo un po' d'ordine nel corpo delle informazioni disponibili, evidenziando quelle supportate da documenti storici e mettendo in secondo piano quelle nate, nel tempo, sulla spinta della fantasia. E' così rimasto un complesso ordinato di dati, sul quale poter lavorare per procedere ulteriormente nelle ricerche. Rimane comunque ancora lo spazio per tanti ritrovamenti. Io sono molto scettico sull'esistenza di una vasta rete di gallerie che solca il sottosuolo della città vecchia, ma ricerco ancora, e non dispero di trovare, lunghi cunicoli ed estesi collegamenti. Forse non troveremo la "camera rossa" (almeno non come descritta in alcuni testi), ma ci sono ancora molte possibilità di rintracciare delle opere sotterranee legate allo sviluppo storico della nostra città. Penso che questo libro abbia accontentato tanti lettori, sia quelli curiosi di storie e dicerie popolari, sia quelli attenti ad un contesto più tecnico e rigoroso.
Nelle 202 pagine ci sono molte notizie esplorative e descrittive, tante immagini (frutto del lavoro dell'amico Armando Halupca) e numerosi rilievi. Non spetta certamente a me dirlo, ma si tratta di uno dei testi fondamentali per chiunque voglia approfondire il tema delle cavità artificiali presenti nella città di Trieste.

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posted by Paolo at 21:27 |


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